Anginofobia
L'anginofobia è uno dei disturbi di cui mi occupò con maggiore frequenza. Le sedute cominciano più o meno in questo modo:
- "Mi è capitato di strozzarmi mangiando, molto probabilmente perché stavo parlando o ridendo non ricordo esattamente."
- "Mi sento soffocata dal cibo."
- "Ho paura che ingoiando il cibo mi resti bloccato in gola, oppure che possa andare nelle vie respiratorie per poi così morire o qualcosa di simile..."
- "Da piccola ho rischiato di soffocare a causa di una bronchite, durante il sonno. Ora faccio molta fatica a mangiare, specialmente la carne."
- "Da circa un mese ho difficoltà nel deglutire, molto probabilmente dovuta ad un'esperienza di soffocamento mentre mangiavo un panino."
- "Quando ho il cibo in bocca, sento come se stessi affogando"
- "Non riesco nemmeno a sedermi a tavola, perchè ho paura di ingoiare"
- "Dottore, ho il terrore di morire soffocata, impiego tantissimo tempo per ingerire piccole quantità di cibo frullato, ho perso tanto peso."
Molte volte la parola utilizzata è affogare, come se queste persone fossero immerse in un liquido, quindi la loro paura è di non riuscire più a respirare perchè il cibo glielo impedisce.
In diversi casi l'origine è traumatica, ovvero si è verificata una vera e propria esperienza di soffocamento da cibo.
L'anginofobia rappresenta la paura irrazionale di morire soffocati da un pezzo di cibo andato di traverso. I peggiori nemici di chi soffre di anginofobia sono: cibo, pillole, nei casi più gravi liquidi o la stessa saliva.
La persona affetta da anginofobia in seguito all'esperienza traumatica sviluppa dei pensieri ossessivi riguardo al pasto e al cibo, ed è terrorizzata da quel che può verificarsi con la deglutizione, ovvero il soffocamento. L'avvicinarsi dei pasti viene vissuto con terrore e il verificarsi di veri e propri attacchi di panico.
Con l'intento di rassicurarsi, le persone mettono in atto delle Tentate Soluzioni. La prima è quella dell'evitamento dei cibi ritenuti più pericolosi: carne rossa, prosciutto crudo, mozzarella, la pasta (partendo dai formati più grandi), le verdure ecc...
Questo evitamento rafforza l'idea di pericolosità di questi cibi, creando una vera e propria credenza: non sono morto soffocato perché non ho ingerito il cibo pericoloso. Il ripetere di questi evitamenti amplifica la pericolosità percepita di questi cibi e la paura di morire soffocati da essi.
La seconda tentata soluzione è quella di sminuzzare e frullare il cibo per rendere più facile la sua deglutizione.
In breve tempo la reiterazione di queste tentate soluzioni rende la vita di queste persone fortemente invalidata dall'anginofobia. Le persone evitano pranzi e cene con gli amici e i colleghi per evitare domande scomode e questo porta a un'ulterirore deterioramento della loro qualità di vita.
Guarire dall'anginofobia in tempi rapidi è possibile. La Psicoterapia Breve Strategica Giorgio Nardone Model prevede un vero e proprio protocollo di trattamento dell'anginofobia che nell'arco delle 10 sedute permette alle persone di modificare la loro percezione, trasformandola gradatamente da disfunzionale e patologica in funzionale e sana.